E' direttore della Scuola di specializzazione in Anestesia, Rianimazione e Terapia intensiva della "d’Annunzio" e Coordinatore della Rianimazione del "SS . Annunziata" di Chieti
E’ stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet Respiratory Medicine l’articolo “Ventilatory support after extubation in critically ill patients” (Maggiore SM et al. Lancet Respir Med 2018; 6: 948–962, https://www.thelancet.com/journals/lanres/issue/current) a firma del Prof. Salvatore Maurizio Maggiore, Direttore della Scuola di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara e coordinatore della Rianimazione e Terapia Intensiva dell’Ospedale “SS. Annunziata” di Chieti, in collaborazione con la Prof.ssa Flavia Petrini, Direttrice della Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione dello stesso Ospedale, e con i Dottori Mariangela Battilana e Luca Serano, Medici in Formazione Specialistica della Scuola diretta dal Prof. Maggiore. The Lancet Respiratory Medicine è una rivista del gruppo The Lancet, è tra le più prestigiose riviste scientifiche mondiali e la più importante nel gruppo di riviste scientifiche dedicate alla Rianimazione e alla Terapia Intensiva. L’articolo è uno dei due relativi alla ventilazione non invasiva selezionati dall’Editore come “Editor’s Choice” per il numero di dicembre 2018 di The Lancet Respiratory Medicine (disponibile su https://www.thelancet.com/series/non-invasive-ventilation). Nella sua presentazione a questa serie, l’Editore della rivista, riprendendo le parole del Prof. Maggiore nel suo articolo, ha dichiarato: “Nell’era della medicina di precisione e della personalizzazione delle cure, ulteriori studi sono necessari per aiutare i medici clinici ad usare il giusto strumento, con le giuste regolazioni, nel giusto paziente, al momento giusto”.
L’articolo è una corposa revisione della letteratura che riguarda la gestione della fase di ripresa della capacità di respirazione autonoma nei pazienti critici sottoposti a respirazione artificiale invasiva a causa di un’insufficienza respiratoria. La respirazione artificiale invasiva riguarda il 70-80% dei pazienti ricoverati in Rianimazione e la ripresa della respirazione autonoma in questi pazienti prevede la rimozione del tubo endotracheale (estubazione) utilizzato per supportare artificialmente la respirazione in modo invasivo. Questa fase delicata non è scevra da fallimenti, con ricomparsa dell’insufficienza respiratoria e la necessità di dover ricorrere ad un nuovo posizionamento del tubo endotracheale (intubazione) e alla ripresa della ventilazione artificiale invasiva. Il fallimento dell’estubazione comporta tuttavia dei rischi per il paziente, che includono un’aumentata incidenza di infezioni ed un aumento della mortalità. L’articolo descrive i meccanismi fisiopatologici che possono condurre al fallimento dell’estubazione e le tecniche e le strategie di supporto respiratorio non invasivo che si possono mettere in atto per evitare tale fallimento. In particolare, l’articolo sintetizza e discute l’evidenza scientifica disponibile a supporto di queste tecniche e strategie di supporto respiratorio dopo l’estubazione al fine di realizzare un trattamento personalizzato in base alle esigenze di ogni singolo paziente.
<La pubblicazione del nostro articolo di revisione su una così importante rivista – spiega il prof. Salvatore Maggiore - rappresenta un momento prestigioso per l’Università “Gabriele d’Annunzio”, conferma l’alto valore della ricerca scientifica che essa produce a livello internazionale e testimonia il suo costante impegno verso l’eccellenza nella scienza e nella cultura medica. La ricerca di cui ci occupiamo nell’articolo è strettamente connessa all’attività clinica quindi alla salute dei nostri pazienti. Il raggiungimento di questo prestigioso traguardo non è quindi importante solo per gli aspetti scientifici ma si inserisce in un contesto di attività che svolgiamo quotidianamente per soddisfare al meglio il bisogno di salute dei cittadini e per garantire l’eccellenza nelle cure dei pazienti critici ricoverati presso la Rianimazione e Terapia Intensiva del “SS Annunziata” di Chieti. Riprendendo il motto di The Lancet (“The best science for better lives”), sono convinto. - conclude il prof. Maggiore - che la scienza migliore sia necessaria per produrre le cure migliori per i pazienti>.
Università "Gabriele d'Annunzio" Chieti-Pescara
Segreteria Rettore e Rapporti con la Stampa
Maurizio Adezio