Sarà un workshop di grande interesse quello in programma venerdì 14 dicembre 2018 a Vasto dove si ritroveranno i chirurghi abruzzesi per approfondire vari aspetti legati a prevenzione e tecnica del laparocele. L’iniziativa è di Carmine Lanci Lanci, direttore della Chirurgia dell’ospedale di Vasto e responsabile scientifico dell’evento, in collaborazione con l’Associazione chirurghi ospedalieri italiani, sezione Abruzzo, rappresentata dal coordinatore regionale Roberto Vicentini e dal consigliere nazionale Massimo Basti.
L’obiettivo è dedicare una giornata di approfondimento alla prevenzione delle complicanze nella chirurgia laparoscopica del laparocele, una sorta di ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento di chirurgia addominale. È uno dei possibili inconvenienti della chirurgia laparotomica, in cui il chirurgo esegue un'incisione sull'addome di alcuni centimetri, a seguito del quale può verificarsi un cedimento della parete muscolare interna e si formi un’ernia a causa dell'età, lo sforzo o il sovrappeso. Il problema può essere risolto con un intervento chirurgico eseguito in modo tradizionale o per via laparoscopica.
L’evento si svolgerà presso la Sala Aldo Moro, in piazza Rossetti, collegata in video con la sala operatoria dell’ospedale “San Pio” dove saranno eseguiti in diretta alcuni interventi. E’ prevista la partecipazione di chirurghi provenienti da diverse regioni, i quali porteranno la propria esperienza al fine di standardizzare la tecnica mini-invasiva per quanto riguarda la chirurgia laparoscopica dei laparoceli e allo stesso tempo prevenirne le complicanze. .
Sicuramente un contributo importante ai lavori sarà offerto dalla Chirurgia di Vasto, che esprime un’attività chirurgica ordinaria, day surgery e d'urgenza di oltre mille interventi annui e utilizza la tecnica laparoscopica per il trattamento di gran parte della patologia delle vie biliari, in quella oncologica gastroenterica e colo-rettale, e nella patologia di parete tra cui il laparocele. Tale patologia, come detto sopra, si presenta come una complicanza della chirurgia laparotomica e laparoscopica e ha un'incidenza che, a seconda delle casistiche, oscilla dall'1% al 20% dei casi. L'unico trattamento è quello chirurgico che può essere affrontato per via tradizionale “open” o laparoscopica “mini-invasiva”. Quest'ultimo approccio ha il vantaggio di accedere alla cavità addominale mediante 3-4 accessi di 0,5-12 mm e di lavorare con una telecamera consentendo una riduzione del dolore postoperatorio e tempi di ospedalizzazione più brevi.